“Gesù non misura ma abbraccia con la sua tenerezza perché voi possiate affrontare questo esame senza paura e senza timore”. Ecco l’abbraccio della Chiesa di Ancona-Osimo rivolto agli studenti alla vigilia dell’esame di maturità. Un invito semplice quello rivolto da don Lorenzo Tenti e dalla consulta della pastorale scolastica che scrivendo ai dirigenti scolastici così dicevano “siamo coscienti del momento significativo che vivranno i ragazzi e le ragazze assieme ai loro dirigenti e professori, nell’affrontare l’esame di stato, non solo da un punto di vista scolastico ma anche umano. Quanto è necessario affidare le esperienza della nostra vita e la nostra persona ad un bene, ad un vero capaci d’indirizzare l’esistenza per rispondere alla nostra vocazione umana e ad alla responsabilità storica a cui siamo chiamati”.
E infatti la Messa celebrata lunedì 17 giugno 2024 ad Ancona nella parrocchia di Santa Maria della Misericordia aveva proprio il grande desiderio di vedere riunita assieme tutta la comunità scolastica formata da studenti, insegnanti, dirigenti, e genitori uniti nell’affidare e affidarsi.
Rappresentate quasi tutte le scuole superiori di Ancona con una loro delegazione e commovente vedere che la stessa animazione della celebrazione liturgica è stata portata avanti insieme da docenti e studenti con tanta semplicità e in un clima di vera fraternità.
Don Lorenzo Tenti, responsabile dell’ufficio scuola dell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo, nel suo pensiero rivolto principalmente agli studenti così si è espresso “noi tutti abbiamo bisogno di un abbraccio di chi ci vuole bene per sconfiggere le false concezioni e le forme di arroganza che alimentano un clima e dei fatti di violenza che purtroppo raggiungono anche i luoghi scolastici. Per esprimere un atteggiamento positivo e costruttivo, noi abbiamo proposto un’iniziativa della Chiesa che presenta dentro la storia concreta di ogni persona la manifestazione di un Dio fatto uomo che offre il suo corpo e il suo sangue per consegnare la speranza e la pace ad ogni persona e a tutti i popoli”.
Un Dio fatto uomo, un grande mistero. Lo stesso mistero che i ragazzi del liceo scientifico si trovano a risolvere all’interno della seconda prova d’esame “All’inizio e alla fine abbiamo il mistero – dice il matematico italiano Ennio De Giorgi –. Potremmo dire che abbiamo il disegno di Dio. A questo mistero la matematica ci avvicina, senza penetrarlo”. E il disegno di Dio svelato dalla matematica è l’amore. Nel grafico finale del compito spunta un cuore, lo stesso cuore con cui la Chiesa accompagna questi giovani non solo per l’esame di maturità, ma per tutta la vita.
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