Inviati per portare una buona notizia

Corso di aggiornamento per gli insegnanti di religione

E’ ritornata a suonare la campanella. Si entra a scuola e via con tutte le attività tra lezioni, laboratori, compiti e spiegazioni. E l’inizio dell’anno scolastico per gli insegnanti vede anche nuove proposte di formazione e aggiornamento. Non sono esclusi coloro che insegnano religione cattolica in tutti gli ordini di scuola, dall’infanzia alle superiori.

L’appuntamento per loro, promosso da don Lorenzo Tenti responsabile dell’ufficio scuola dell’arcidiocesi, è per una giornata assieme al centro pastorale diocesano.

Ci si incontra e reincontra dopo la pausa estiva con tanta gioia e un po’ di sospensione, ebbene sì perché del concorso tanto atteso purtroppo non si sa ancora nulla.

E pensare che lo stesso appuntamento del corso di aggiornamento per questo nuovo anno scolastico è stato previsto in versione assembleare e in una sola giornata tenendo conto delle eventuali prove di concorso da svolgersi proprio durante questo mese.

Non casuale neppure la scelta dell’illustre ospite e relatore Nicola Incampo. Il professore, collegato in videoconferenza, ha voluto donare ai presenti, un centinaio circa, la sua esperienza di vita. Una vita tra insegnamento, catechismo, sindacato e a servizio dei tanti colleghi che tutt’oggi aiuta con risposte concrete, precise, puntualizzando diritti e doveri di un lavoro che prima di tutto è missione e testimonianza.

Quella stessa testimonianza che cita l’Arcivescovo Angelo salutando i presenti e ringraziandoli per la loro numerosa partecipazione “sono 3 le caratteristiche che deve avere un insegnante di religione – ricorda monsignor Spina –: retta dottrina, abilità pedagogica e coerenza e testimonianza tra ciò che dice e ciò che fa”.

L’Arcivescovo poi torna con la mente e col cuore ai suoi tanti anni di insegnamento e non dimentica, perché è più attuale che mai, l’emergenza educativa che si vive a livello sociale: “siamo di fronte ad un vuoto interiore, spirituale perché c’è un pieno social, un pieno commerciale, ma dentro c’è un vuoto. Nei nostri ragazzi c’è un grande vuoto. E proprio per questo oggi le nuove generazioni hanno bisogno di riferimenti. Siate dunque pellegrini di speranza”.

Monsignor Spina ricorda poi a tutti che la missione a scuola per un’insegnante di religione è molteplice: si tratta di essere un po’ assistenti sociali per accogliere l’umanità ferita e creare empatia e relazioni, ma anche operatori di pace in un tempo di guerra.

E poi un’immagine forte con cui l’Arcivescovo coinvolge tutti: “pensiamo al tendone del circo. Il tendone è puntellato lungo la circonferenza che lo mantiene. La cultura cattolica è come un grande tendone puntellato dai valori. Caduti i valori, è caduto il tendone. Ognuno di noi sia attento e vigilante. Ricordiamoci di avere il gusto di essere mandati al mondo a portare una buona notizia”.

La giornata si snoda poi tra le tante sollecitazioni ricevute e i laboratori nel pomeriggio. Il dialogo e il confronto fra tutti è vivo, coinvolgente, sia nei gruppi che in plenaria. Si respira un’aria frizzante con tanti desideri e propositi per il nuovo anno. Al centro le relazioni con tutti: colleghi, dirigenti, studenti, famiglie e personale scolastico. Che nessuno resti escluso dal ricevere una parola di speranza, un lieto annuncio.

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